L'influenza politica e religiosa che prevalse in Europa dal XV al XIX secolo non è estranea al periodo di massimo splendore dell'industria orologiera.
La fabbricazione degli orologi nasce in Svizzera, grazie a JEAN CALVIN che, con le sue regole di austerità, che proibivano ogni ostentazione e ricchezza, soprattutto nell'indossare gioielli, obbligava gli orafi a sopravvivere per diventare umili e austeri orologiai.
La nascente industria orologiera svizzera approfittò dell'espulsione degli ugonotti dalla Francia nel 1685 per offrire loro asilo a Ginevra. Tra i benvenuti c'erano un gran numero di straordinari orologiai francesi che trasferirono i loro laboratori in Svizzera, portando con sé grandi capitali ed esperienza, e che presto fecero di Ginevra la capitale mondiale dell'orologeria .
Nel frattempo, in Inghilterra, intorno al 1640, apparve il "Puritan Watch", un orologio da tasca con una cassa sobria e senza alcuna decorazione, realizzata secondo i principi di austerità e sobrietà, tipici della setta dominante dei “Puritani”. Principi che riflettono la severità delle regole imposte da OLIVER CROMWELL (1549-1660).
Si dice che a causa di questa persecuzione e per nascondere gli orologi, apparvero le prime tasche sui vestiti. Questo forse spiegherebbe la comparsa dell'orologio da tasca.
In Francia, Luigi XIV vietò l'uso dell'oro e delle pietre preziose durante la guerra. Questa limitazione, attribuita alla necessità di contenere il lusso sfrenato della Corte, influenzò particolarmente gli orafi e gli orologiai, che furono costretti a fabbricare le scatole di > orologi da tasca fatti di metallo, perché non avevano metalli preziosi con cui lavorare.
Con l'"Editto di Nantes", che garantiva agli ugonotti gli stessi diritti dei cattolici, le acque sono tornate alla normalità e un gran numero di famiglie di orologiai precedentemente emigrate in Svizzera e in Germania stanno tornando in Francia , che sta rapidamente cambiando il futuro del settore.